Se c’è una festività che non ho mai capito è il Ferragosto. E’ la metà del mese di Agosto. Quindi? Sarà che per me Ferragosto fa parte di quelle feste catalogate come “festività che ti devi divertire“. Come Capodanno. Infatti io odio Ferragosto e Capodanno.
Tutto questo per dire è Ferragosto, sono a casa e ho deciso di scrivere questo post per la gioia di grandi e piccini.
In questo post ho intenzione di parlare della mia storia su Internet, quindi sarà un post incentrato su di me (motivo per cui lo scrivo a ferragosto così nessuno lo leggerà).
Voi a questo punto vi chiederete: “Te cosa c’entri con la Sociologia?”. Diciamo che questa è una lunga introduzione (infatti è solo la prima parte) di un discorso molto più ampio.
Cominciamo con una storia imbarazzante. I miei genitori hanno messo la connessione ad internet in casa nel 1999. Connessione 56k. Potevo connettermi massimo un’ora al giorno e dopo le 6.30 di sera che costava meno. La prima volta che mi sono connessa da sola ad Internet era Novembre 1999, a casa con me c’era la mia amica Sara e, siccome era il momento di Dawson’s Creek, le ho detto:”Su internet puoi trovare le foto di James Van Der Beek e ce ne sono tantissime!“.
Ma le mie non potevano essere solo parole, così mi misi di impegno per farle vedere. Nel 1999 non c’era Google, ma c’erano Lycos e Virgilio. Di solito usavo Virgilio, perché pensavo:”Se è riuscito a guidare Dante attraverso Inferno e Purgatorio, riuscirà a portarmi alle foto di Dawson’s Creek”. Quindi cercai James Van Der Beek e non successe niente. Ma è impossibile! Mio zio mi aveva fatto vedere le foto di James! Me lo ricordo! E anche mia madre trova sempre quello che cerca, perché io no?
La risposta è dolorosamente imbarazzante. Perché non avevo idea che per vedere i risultati ottenuti dovevo usare la scrollbar. Non avevo idea di cosa fosse la scrollbar. In ogni caso, quel giorno, andata via la mia amica (senza vedere le foto di James), io fui vittima della mia prima crisi isterica contro il computer (“computer scemo, perché non mi fai vedere le foto!!!! muori!!!”. Sì, avevo 13 anni e non dicevo parolacce. Beata gioventù)
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Un suono che è difficile da dimenticare
A questo punto mi dimenticai del computer per circa sei mesi, cioè fino a che non lo usai per l’esame di terza media e fu in quell’occasione, mentre copiavo mentre mi aiutava con le mie richerce, che capii il potenziale di internet.
Ero una ragazzina timida, chiusa e introversa. In più ero una secchiona e un maschiaccio. E come se non bastasse mi ero appassionata a Dragon Ball. Potete quindi immaginarvi quanto possa essere stata felice la mia vita alle scuole medie. Avevo delle amiche, ma a loro Dragon Ball non interessava e allora cominciai a scrivere sui forum e durante l’estate, dopo l’esame di terza media, creai il mio sito internet (sayian galaxy). E’ un bene che non sia più online.
E a questo punto è il momento di confessare una cosa: io ero una bimbominchia. Scrivevo con le “kappa”, frequentavo forum (quello di Japan Magazine) in cui avevo sorelline, nipotine, sorellonze, cuginette e anche un marito gay. E scrivevo fanfictions in cui ero la perfetta Mary Sue. Ero un tipo di bimbaminchia differente rispetto a quelle che oggi sbavano dietro ai Jonas Brothers, ma comunque il succo è lo stesso e sono profondamente grata che non ci fossero social-network tipo Facebook nel 2000/2001 (quasi tutti i siti internet che frequentavo non ci sono più. lalalala. Felicità).
A questo punto nella mia vita succede qualcosa. E’ il settembre 2002 e le t.A.T.u. escono in Italia ed io raggiungo il mio picco di bimbominchiaggine. Vado a Milano alla Fnac per incontrarle (foto dell’autografo qua sotto) e ad inizio Ottobre mi iscrivo al forum www.tatu-girls.net e pochi mesi dopo divento moderatrice e mi guadagno anche la @ in chat. Il forum, online dal 2002 al 2008, diventerà il più grande forum italiano delle t.A.T.u. con circa 3000 iscritti. Nel momento in cui sono diventata moderatrice per me è finito il periodo bimbominchia. Da qui poi ho avuto un paio di blog, ora sono iscritta a tutti i social network esistenti, ho fatto il corso, etc etc.
Nonostante io abbia smesso di usare la “kappa” e abbia smesso di avere popolose famiglie virtuali (tranne Dora, lei ormai è la mia “cugi” punto e basta), non ho smesso di essere nel fandom, anche se non ne ho uno specifico. Cos’è il fandom? Il fandom è una specie di luogo fantastico dove i “fan” vivono, è un mondo fatto di nerd ed è spesso virtuale (ma diventa reale in situazioni tipo convention, vedi Lucca Comics o Comicon). Nel fandom trovate di tutto e qua mi fermo e vi do appuntamento alla prossima puntata.