Il Fandom, Internet, la sociologia e la mia storia – Seconda Parte

Vorrei aggiungere una cosa sul tema “festività”. Come ho detto odio Capodanno&Ferragosto, ma vogliamo parlare del fatto che a Pasquetta piove sempre? Sì, lo so, sono fuori tema. Comunque non è che io sia contraria alle feste. Tutt’altro. A volte ne invento di nuove o le frego alle altre culture (io festeggio la festa di Tanabata, il giorno del Ringraziamento  e trovo che il 13 settembre sia un giorno che meriterebbe festa nazionale).
Ricapitoliamo? La prima volta che ho navigato su internet avevo 13 anni, ero una niubba che non sapeva cos’era la scrollbar, ho avuto un’adolescenza difficile e un passato segreto da bimbaminchia. Questo è il riassunto del post precedente. Andiamo avanti.
(Questa cosa avrà anche una terza parte. Contenti? Contentissimi?)

Anche se ho smesso di essere bimbaminchia a circa quindici anni (come è giusto che sia), non ho abbandonato il fandom.  Il fandom per me è stata una liberazione. Mi ha permesso di essere me stessa e di esprimermi liberamente. Suona orribilmente come una frase fatta, lo so. Avrei potuto essere una persona normale, ma grazie ad Internet ho avuto la possibilità di essere me stessa, di essere nerd (ripensandoci forse più che “grazie ad internet” è “colpa di internet”, ma non guardiamo queste sottigliezze linguistiche).
Il fandom mi ha anche aperto la mente: ho imparato molto su altre culture, religioni (una settimana fa discutevo su Tumblr con una ragazza americana di fede mussulmana, non è fantastico?) e, tra le varie cose, anche sulle varie sessualità (stavo bene anche senza sapere cosa fossero i furries comunque e se non lo sapete… no, non usate google).

Fandom: se lo conosci, lo eviti
Cominciare da piccoli è utile: aiuta a non crearsi aspettative

Nel fandom ho conosciuto persone che definire stupende è dire poco. Ho conosciuto una delle mie migliori amiche sul forum Japan Magazine, essendo anche lei di Genova ci passavo tutti i sabato pomeriggio insieme. Alla festa dei miei diciotto anni ho invitato gli altri moderatori di tatu-girls.net a casa mia (e sono venuti in 4). Qualche anno fa sono andata in vacanza con tre ragazze conosciute sul forum freefans.net. E tutto questo senza contare i semplici raduni. Con queste persone sono ancora in contatto. Se c’è qualcuno che passa da Genova di solito me lo fanno sapere e si organizza sempre qualcosa. Ci sono persone che ho visto e persone invece con cui ho solo parlato in chat che però non sono meno importanti. E vi posso assicurare, senza scendere nei dettagli, che nel momento del bisogno ho avuto vicino le persone “di internet” piuttosto che i miei amici reali.

Il fandom è una seconda casa.

Ma il fandom è anche DRAMMA, infinito. Sempre e comunque. Per un certo periodo della mia vita ho anche frequentato l’università e ho studiato antropologia e sociologia. Ora avrei voglia di diventare ricca solo per poter finanziare un branco di antropologi e sociologi da far iscrivere ai forum di fandom. Oltre ad un paio di psicologi. Non ci sono mai abbastanza psicologi su un forum. Per esperienza personale ogni moderatore di un forum dovrebbe avere uno psicologo. Non so quante volte ho dovuto rispondere alla domanda:”Ma Yulia e Lena (le t.A.T.u.) stanno insieme per davvero o fanno finta?”. E’ anche vero che la risposta cambiava ogni settimana, ma non è questo il punto.
Durante il corso è venuta fuori la cosa che i teenagers su Facebook aggiungono i migliori amici come famigliari. E io ho detto che sì, nei forum si faceva/fa lo stesso (non scherzavo a proposito del marito gay) e il mio insegnante, buzzes, è rimasto stupito da questa cosa. Vi comunico una cosa in esclusiva: sono nel fandom da 12 anni e riesce ancora a stupirmi.
Ho visto amicizie finire perché “sei pazza a dire che Dawson è meglio di Pacey? Ma dove vivi?” (Per altro: Dawson E’ meglio di Pacey), come moderatrice ho parlato male di alcuni utenti nella sezione staff e come utente ho sentito, grazie ad amicizie influenti, che alcuni moderatori parlavano male di me come utente nella sezione staff, ho visto utenti sminuire altri utenti duranti dei dibattiti perché “io sono iscritta al forum dal 600 A.C. e tu solo dall’altro ieri!“.

Questo è il fandom. E’ anche un po’ Sparta.

Il fandom comunque non è cambiato. E’ lo stesso di quando ci sono entrata. A parte una piccolissima cosa che secondo me è interessante notare. Era difficile agli inizi dello scorso decennio trovare persone “grandi” nel fandom. L’età era più o meno la stessa. I più piccoli erano quelli nati nell’89, i più grandi 85/84. C’erano anche persone adulte, ma erano molto meno. Adesso cos’è successo? I nati degli anni ’80, come me, sono rimasti nei fandom, magari si sono allontanati e “lurkano”, magari sono ancora partecipanti attivi, ma l’età continua a scendere e senza saperlo hai passato tutto il tuo pomeriggio a parlare di Sailor Moon con una ragazza che è nata nel 1994, cioè un anno dopo la prima trasmissione in televisione di Sailor Moon stesso. Questo crea fortissimi stati di ansia e panico (“oddio, ma questa tizia è del 1993 e ha la patente! Mi sento vecchia! Morirò da sola circondata da gatti!“).

Da qui ho letto un’interessante teoria su una delle comunità che frequento. Non so se avete notato che sono tornati gli anni ’90. L’altro giorno ero a casa e facevo zapping e ad un certo punto mi sono data un pizzicotto. Possibile che mi fossi addormentata e risvegliata nel 1995? C’erano le stesse pubblicità degli stessi giocattoli con cui giocavo io in televisione. Lo Slap Bracelet, gli slinkies e i ciucci. Mancavano giusto i pogs e i pushpop (vi prego, ritornate!).

Al momento i manga che stanno facendo più successo sono le ristampe di City Hunter e Sailor Moon. La televisione satellitare Nickelodeon negli Stati Uniti sta facendo record d’ascolti perché sta riproponendo i suoi show di punta degli anni ’90: Clarissa Explain It All, All That… Al cinema arriveranno i Puffi dopo Alvin Superstar e il prossimo anno c’è anche Tin Tin. E un anno fa People, famoso giornale americano, ha fatto la reunion dei protagonisti di Bayside School.
La moda è ciclica, lo sappiamo tutti, ma di solito torna dopo 25 anni. Siamo in anticipo. Secondo questa teoria che ho letto il fatto che la fascia d’età sui fandom adesso si sia allargata ha portato quelli della mia generazione, che già soffrono della sindrome “la mia adolescenza non finirà mai” (io ne sono vittima) ad avere un moto di nostalgia per i bei tempi andati, quegli anni che vanno da metà anni ’90 fino all’inizio 2000, prima dell’attacco alle Torri, prima che il nostro mondo cambiasse. Per altro io assisto con orrore a tutto questo, pregando che la moda dei pantaloni a zampa d’elefante non ritorni MAI. Certe cose devono rimanere nel nostro passato.
E visto che stiamo parlando di ventenni che si sentono ancora teenagers vi comunico Wikipedia ha una pagina dedicata alla crisi del quarto di secolo che è come la crisi di mezza età, ma viene prima e  che è molto interessante da leggere.

A questo punto mi devo fermare, perché sto finalmente arrivando esattamente dove volevo arrivare, ma ormai s’è fatta una certa e questo post è già abbastanza lungo e confuso. Voi abbiate fiducia. Ho preso la strada panoramica, ci vorrà un po’.

E visto che ci sono vi lascio con il trailer di un documentario che uscirà quest’anno: Fanboy confessional.

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