Una delle mie numerosi doti innate è che di solito capisco perché certi siti hanno successo. Prendete MySpace ad esempio. Perché MySpace ha avuto successo al tempo? Perché era un diario online per adolescenti: potevi avere gli amici, scrivere status update profondi ed emo (“prenderò a calci le tenebre finché non sanguineranno luce”), avevi la musica e avevi lo spazio per condividere le foto. I musicisti arrivarono dopo, quando capirano che c’era pane per i loro denti.
Sono anche convinta che ogni social network abbia una sua propria identità ed è per questo che c’è spazio per tutti. Livejournal continua ad esistere (anche se ha subito un po’ di perdite negli ultimi anni), perché ha un target estemamente specifico: donne, fangirls/fanboys e artisti. Anobii, i blog, livemocha sono tutti social network che esistono, perché hanno un’identità forte, un target chiaro.
L’unico che sembra non aver trovato spazio è proprio MySpace. Il problema è che MySpace è stato sostuito da Facebook, come a sua volta MySpace sostituì Friendester (su cui, per altro, era basato).
Per altro Facebook è un di quei siti di cui non mi spiego del tutto il successo. Capisco perché gli adolescenti un po’ emo si siano spostati in massa, ma non ho mai capito perché le persone che di internet non ci capivano niente ora siano tutte iscritte su facebook.
Ma questi sono altri discorsi. Arriviamo al punto. Sono sicura che molti di voi avranno sentito parlare di Tumblr. Tumblr è diventato grande in fretta. Adesso ci sono più blog hostati da Tumblr che non su wordpress.com.
Questo apre tutta una serie di domande. La prima è sicuramente:”Cosa diavolo è tumblr?“.
Tumblr è una piattaforma che ospita dei blog, anche se viene catalogato come servizio di microblogging, non da limiti di carattere come Twitter, ma capirete perché lo definisco “microblogging” andando avanti.
Una volta che abbiamo risposto a questa prima domanda, ne arriva subito un’altra nelle menti di chi lavora con internet ed è:”Come lo posso sfruttare da un punto di vista marketing?”. Per rispondere a questa seconda domanda bisogna prima di tutto capire perché Tumblr ha avuto successo. Ci sono differenti fattori, analizziamoli insieme.
- La semplicità. Ci si iscrive in un minuto, giusto il tempo di pensare ad un nickname, una password e ad un nome per il blog e si è pronti per andare.
- Creare un blog è facile. Ci sono dei template gratuiti da poter utilizzare e si possono modificare facilmente a seconda delle nostre esigenze.
- Ancora semplicità. Possiamo decidere cosa postiamo in un momento. Foto, Citazioni, Testo, Musica, Video… basta cliccare su cosa vogliamo fare e siamo pronti. Niente codici html. Basta solo fare click e via.
- Una User-Experience estramemente positiva, si trova tutto e subito, è molto intuitivo.
- Unire un’esperienza di blog con parte di Social Network: ci sono followers e following, possiamo condividere i post degli altri sul proprio tumblr e gli altri possono condividere i nostri post e c’è anche una specie di “like” per i post che ci piacciono.
- E’ un sito molto targhetizzato: ci sono persone molto giovani e artisti di tutti i tipi.
Considerato l’ultimo punto Tumblr non è per tutti. Come ho detto prima ogni social network ha la sua funzione. Perché io sono iscritta a Facebook, Twitter, Google+ e Tumblr (e potrei continuare)? Non vale la risposta “Perché non c’hai una vita, sfigata”.
La mia pagina facebook è privata e lo uso soprattutto per scriverci minchiate (per esempio:”Io gli voglio bene a Denver”. Purtroppo non sto scherzando).
Twitter mi permette di condividere tutto ciò che voglio.
Grazie a Google+, che uso meno devo ammettere, faccio una selezione di ciò che condivido su Twitter e aggiungo un commento più articolato. Tumblr è il mio angolino, molto incentrato sulla fotografia, i viaggi e le mie elecubrazioni da fangirl. Ci metto molto meno a creare post, perché si basa tutto sulla condivisione e mi piace soprattutto perché lo uso per far “sfogare” la mia parte più artistica.
Il mio tumblr è più personale di questo blog. Anche perché questo blog ha una parvenza di serietà. Almeno per chi ci passa per caso un attimo. Ma chi legge i miei post sa che non è vero e che sono un’adorabile cazzara. Ma non è questo il punto!
Il punto è: Tumblr può servire a qualcosa a livello commerciale? La risposta è sì, può servire, ma come ho detto è molto targhetizzato quindi chi potrebbe trarre vantaggio nell’avere un tumblr?
- Riviste di moda/Case di moda
- Aziende e società che hanno un target giovane (dai 14 ai 19 anni)
- Fotografi/disegnatori/artisti in generale
- Aziende nell’ambito del turismo
- Creatori di bijoux e robe del genere
- Siti di ricette (soprattutto dolci)
Questo non basta. Bisogna avere più informazioni. Abbiamo bisogno di farci un’altra domanda. Ora che sono su Tumblr, cosa faccio? Ci sono delle regole. Prendete ad esempio i siti di ricette. Per accumulare followers e reblog (e quindi accessi) il sito delle ricette dovrà proporre su Tumblr ricette particolari e uniche e soprattutto usare moltissime foto, utili anche sono le ricette “a tema”: Harry Potter sopra le torte e i cupcakes attira sempre tantissimo, torte e ricetta a tema irlandese intorno alla festa di San Patrizio, torte piene di cuori e fragole a San Valentino… e così via.
Quindi adesso che sappiamo più o meno a chi possiamo rivolgerci, dobbiamo anche capire come rivolgerci al nostro target.
- Niente post lunghi. C’è una piccola cosa chiamata “TL;DR” (Too Long, Didn’t Read). Significa che i post fatti solo di parole che sono particolarmente lunghi vengono in gran parte ignorati. Anche perché, come ho detto, Tumblr è un servizio di micro-blogging.
- Tumblr è fatto soprattutto da foto. Condividete soprattutto quelle.
- Siccome Tumblr è basato su condivisione e reblog, non si può avere la proprietà esclusiva di foto/video/parole che volete postare su Tumblr. Usate le Creative Commons!
- Può anche avere la funzione di aggregatore di notizie.
- Tumblr deve rimane sempre aggiornato.
In Italia Tumblr rimane ancora una piccola nicchia, ma non c’è dubbio che stia crescendo pian, piano e se qualcuno sta cercando di rivolgersi ai giovani (che sono anche il segmento in discesa su Facebook), Tumblr può essere una bella soluzione di prova. Inoltre negli Stati Uniti ormai è già una realtà consolidata, quindi non mancano le case history di studio. Di seguito ve ne riporto alcune per prendere esempio.
- The Daily What è stato uno dei primi blog che abbia seguito. Fa parte del network “I can has a cheezburger?”, uno dei siti internet che ha più traffico del mondo (è quello che ci riempe di foto di gattini e cagnolini per intenderci)
- Dietro Quoteskine c’è un artista che fa delle splendide illustrazioni sulle pagine della sua moleskine e che ora, grazia al successo di tumblr, vende e stampa sulle magliette
- La CBS è il network americano che fa in assoluto più ascolti di tutti e ha aperto un tumblr in cui posta foto di dietro le quinte e cose del genere.
Ma queste tre realtà non sono l’uniche. C’è anche MTV e durante gli ultimi MTV Video Awards si potevano seguire in “diretta” su tumblr grazie alle gif che il reparto grafico sfornava quasi in diretta. E non dimentichiamoci del New York Times che ha deciso di utlizzare tumblr per la parte moda e fashion e che nel settore ha creato un grosso chiacchiericcio (cercate “new york times tumblr” e noterete tutti gli articoli che ne parlano).
E qui si conclude la mia simpatica guida a Tumblr. Se ho dimenticato qualcosa o volete sapere qualcosa di più, scrivetemi nei commenti 🙂 se so rispondo sempre!