Ed eccoci qui pronti per parlare degli ultimi pilot andati in onda durante queste due settimane. Come è andata? Be’ diciamo pure malino. Maluccio. Apparentemente quest’anno c’è questo leitmotif di “uomini veri” e robe del genere. In sostanza è una tristezza infinita.
Bene, ma lasciamo perdere gli indugi e andiamo a recensire che so che state morendo dalla voglia di sapere!
Last Man Standing
Una nuova sitcom per l’ABC che ci riprova con Tim Allen. Vi ricordate chi è Tim Allen? Era Tim Taylor in “Quell’uragano di Papà” (1991-1999)
Com’è andata?
Non c’era dubbi di sorta. Questa è decisamente la peggiore cosa che ho visto quest’anno e ho visto Whitney e How to be a gentleman, quindi questo può darvi un’idea di cosa mi sono ritrovata davanti.
Ma partiamo con la trama: Tim Allen è Tim Taylor… no, cioè… Mike Baxter.
Mike Baxter ha una moglie e tre figlie: Kristin che ha 20 anni ed è una ragazza madre e piena di responsabilità, Mandy che è quella che ama i trucchi e i ragazzi e il rosa e Glee, e Eve che ama lo sport ed è la cocca di suo padre. Ma Mike Baxter è anche un UOMO VERO (cosa avevo detto?) e a volte si sente se non ci fossero più UOMINI VERI al mondo. E qui comincia la sua storia.
Non state già ridendo? No? Neanche io.
Se già la trama non ci portasse indietro di 20 anni (mancava giusto una battuta sulle “donne che devono stare in cucina” ed avevamo completato il quadretto), anche le scenografie gridano:”Benvenuti negli anni 90!”: improvvisamente sento la mancanza di “Quell’uragano di papà”.
Giudizio finale
Quando ho scritto su Twitter che stavo vedendo, per puri motivi recensionistici, il pilot di questa serie televisiva ho ricevuto messaggi di cordoglio.
Per il resto vi dico solo che a metà episodio Tim Allen dice in un contesto positivo, non metaforico e soprattutto non gay:”IT SMELLS LIKE BALLS HERE”.
Man Up!
Tre amici che in qualche modo decidono che è arrivato il momento di crescere e di diventare UOMINI VERI (pensate che io stia scherzando? Nope.)
Com’è andata?
La mia domanda è perché? Allora la storia gira intorno a questi tre amici che sono uno peggio dell’altro. Il protagonista è Will Keen e ha una moglie e due figli. Il figlio maggiore, Nathan, sta per compiere tredici anni e lui decide che è tempo di trovare il regalo perfetto per far in modo che suo figlio capisca che ora lui è un uomo (vero).
Gli amici di Will e co-protagonisti sono una meravigliosa caricatura: Kenny è quello che dice cose come “sai dove te li devi ficcare i sentimenti? Nella tua vagina”, mentre Craig è quello dolce e sensibile (e con la vagina secondo Kenny).
Il punto massimo dell’episodio comunque deve essere stato quando la moglie di Will, mentre lui parla di Veri Uomini e robe del genere, gli fa notare una disparità:”Will, tuo nonno ha combattuto nella seconda guerra mondiale, tuo padre in Vietnam, tu coi videogiochi”. Apparentemente se non hai mai ucciso un paio di nazisti o di vietcong non sei degno di essere chiamato uomo.
Lo stereotipo degli uomini che devono combattere altrimenti gli viene revocato il titolo di “vero uomo” comunque continua quando, per un avvincente (yawn) cambiamento degli eventi, Will si ritrova degli uomini con cattive intenzioni nel giardino di casa e invece di chiamare la polizia decide che deve affrontarli per “proteggere la sua famiglia”, perché così avrebbero fatto suo padre e suo nonno.
Giudizio finale
Questo show ha ricevuto un punteggio di 37 su 100 dalla critica. Comunque è solo per uomini veri.
Once Upon A Time
Una nuova serie che decide di mettersi a giocare un po’ con il mondo delle favole e di trasportarle nel nostro. E’ stato creato da quelli che erano dietro a Lost: se è un punto a favore o a sfavore decidetelo voi.
Com’è andata?
Finalmente parliamo di qualcosa di positivo. Ci troviamo in una delle novità della stagione che io attendevo con più ansia. Avevo molte aspettative su questa serie e diciamo che per ora è molto, molto buona.
Il matrimonio di Biancaneve e del Principe Azzurro viene interrotto dalla strega cattiva che lancia una maledizione su tutti i presenti. “Vi manderò in un luogo senza lieto fine”.
Il luogo senza lieto fine è Storybrooke, Maine, dove ora i personaggi delle favole vivono senza ricordare niente della loro vita precedente. L’unico che sa la vera storia dietro a Storybrooke è Henry, un bambino di dieci anni, deciso a riportare il lieto fine per tutti i personaggi.
Non posso dirvi molto di più o potrei rovinarvi la sorpresa, visto che c’è subito una rivelazione essenziale alla trama. Comunque sappiate che è un prodotto di qualità e la trama è solida e si snoda tra il mondo delle fiabe e il nostro.
E c’è anche un lupo.
Giudizio finale
Se non vi basta vi dico che le protagoniste sono Ginnifer Goodwin (Big Love) e Jennifer Morrison (House MD, How I met your mother).
Andate a vedere e ditemi cosa ne pensate.
Nota Finale: a questo punto, a parte le serie che partiranno a metà anno, mancano ancora tre pilot da guardare e recensire: Grimm, Allen Gregory e I Hate my Teenage Daughter. Ci aggiorneremo dunque dopo il 23 Novembre.
N.B. Questo post era originariamente pubblicato su TvZapper