Molti dei miei clienti mi chiedono spesso informazioni su Groupon e io cerco di spiegare al meglio i pro e i contro di questo servizio.
Una cosa che ho notato negli ultimi tempi è che sono molti i piccoli business che sempre più spesso dicono:”No, Groupon no”. Mi è capitato spesso anche a me di accennare a Groupon e di venire fermata subito. Devo ammettere che non sono mai ansiosa di presentare Groupon ai futuri clienti, sebbene sia un servizio senza dubbio molto popolare soprattutto in Italia.
Groupon e le garazie che non ci sono
Facciamoci subito una domanda: perché un business dovrebbe affidarsi a Groupon per lanciare un’offerta? La risposta è abbastanza semplice: per farsi conoscere e acquisire nuovi clienti. E a volte questo succede, ma nella maggior parte dei casi Groupon è un investimento che non ha ritorno ed è un grosso investimento per un piccolo business.
La politica di Groupon, molto apprezzata dai suoi fruitori, è offrire un servizio di sconti imperdibili.
Le offerte di Groupon sono veramente incredili e sono quasi sempre sottocosto.
I business infatti devono offrire i loro servizi o prodotti molto scontati, si parla spesso di sconti superiori al 50%. Inoltre c’è da ricordare che la metà del prezzo finale offerto ai clienti andrà a Groupon.
Il vero rischio di chi si affida a Groupon per farsi conoscere è non riuscire a conquistare nuovi clienti ed è qui il rischio di avere un investimento senza ritorno, nessun ROI. Perché?
- Il primo problema per i business è che su Groupon ci sono sempre nuove offerte
- Acquisire un cliente diventa perciò complicato, visto che invece di prendere il prezzo pieno può semplicemente comprarsi nuove offerte dello stesso tipo
- I prezzi di Groupon sono veramente molto bassi e questo può creare false aspettative (“Il prezzo pieno è una ladrata, chiaramente, se mi mettono l’offerta a nove euro!”)
Considerato questo, sento sempre più persone che esitano a rivolgersi a Groupon. Molti sono quelli che hanno provato e hanno rinunciato proprio perché non riescono ad acquisire il cliente che preferisce aderire ad altre offerte. E’ una questione di convenienza. Perché tornare in un posto e pagare il prezzo pieno per un servizio che prima o poi ritroverò di nuovo in offerta ad un terzo del prezzo originale?
Soluzioni Alternative a Groupon
Ma ci sono delle soluzioni alternative a Groupon? Sì, certo. Tutto il Social Web è una risorsa alternativa. Ci sono diverse soluzioni per chi vuole cercare di arrivare a nuovi clienti.
Fatemi fare una digressione a questo punto, ho bisogno di dire che i Social Media non sono gratuiti.
Per avere dei risultati infatti non basta avere la pagina facebook, bisogna sapere come usare Facebook e per questo i business hanno bisogno di rivolgersi a professionisti, consulenti o web-agency. Rivolgersi ad un professionista significa non andare alla cieca, significa avere una strategia, una persona che ci guida.
Facebook lo usano tutti, sì, ma spesso viene usato male (ho visto troppo spesso profili privati utilizzati al posto di pagine). E poi non è detto che per il vostro business sia adatto a Facebook, ci sono molti altri social network e ogni social network ha le sue regole d’uso.
Dopo questa digressione, che si meriterà un post dedicato, torniamo alle soluzioni social alternative a Groupon.
- Offrire sconti o promozioni ai Fans/Followers
- Creare concorsi a premio per i propri Fan/Follwers (ricordo il concorso Laica, anche se è stato un mezzo fail)
- “Pay with a Like/Tweet” (un metodo molto apprezzato per la promozione di ebook)
- Organizzare un Give-Away
La domanda a questo punto diventa spontanea: ma siamo sicuri che quelli che raggiungo con un give-away o con una promozione diventeranno miei clienti? Ovviamente no. Non ci sono garanzie in questo settore, ma avrete comunque guadagnato fan/followers e accessi al sito.
Inoltre queste tipologie di offerte ci permettono di interagire direttamente con il cliente sulla nostra piattaforma social e interagendo direttamente con il cliente significa avere potenziale accesso ai suoi amici e ai suoi followers. L’utente medio di Facebook ha 150 amici, l’utente medio su Twitter ha 130 followers: è un bacino di utenti che in questo modo è raggiungibile, questo si chiama creare Buzz.
Foursquare
Prima di parlare di Foursquare, vi lascio un po’ di informazioni. Un italiano su tre è iscritto a Facebook. Più del 50% degli italiani possiede uno smartphone. Foursquare è un’applicazione social per cellulari.
Con Foursquare diventa possibile non solo mantenersi in contatto con amici e conoscenti, ma anche rivelare condividere la posizione geografica tramite sistemi di localizzazione GPS. Foursquare infatti offre la possibilità di fare dei “check-in” nei posti in cui ci troviamo (siano essi negozi, ristoranti, bar, luoghi di interesse o di ritrovo) e di condividire questi check-in con i nostri amici su 4square, twitter e facebook.
Ogni volta che facciamo “Check-In” in un luogo possiamo lasciare un commento, aggiungere una foto o consigliare cosa visitare nelle vicinanze: i commenti saranno visibili per i nostri amici e per coloro che faranno check-in dopo di noi nello stesso luogo.
Foursquare conquista gli utenti essendo quasi un “gioco”, ma non è solo questo.
Infatti è già da un po’ che foursquare viene utilizzato dalle aziende per poter offrire promozioni. Negli Stati Uniti è già realtà, qua in Italia gli utenti ci sono, ma le offerte scarseggiano.
Per me questo Foursquare è un mercato in crescita e secondo me è più importante esserci oggi invece di domani. Questo è un mercato su cui si può “rischiare”, perché le offerte non si pagano, per ora, e perché sono offerte che si basano comunque sulla fidelizzazione del cliente o comunque su un omaggio: nessuna perdita, a parte, anche in questo caso, il solito professionista dei social media di cui parlavo prima (sì, serve anche in questo caso).
Ma vediamo nel dettaglio le offerte di foursquare
- Special per il Sindaco: dedicato a quegli utenti che hanno fatto più check-in negli ultimi 60 giorni
- L’offerta che si sblocca dopo un determinato numero di check-in
- Lo Special sulla frequenza: ogni volta che viene fatto un check-in si accomula la promozione e alla fine si ottiene uno sconto
- Special “Jolly”: simile a quello sulla frequenza, ma che ha condizioni particolari (per esempio: bevanda in omaggio con un ordinazione e un check-in).
Come dicevo le offerte sono basate sulla fidelizzazione dell’utente, le offerte vanno sbloccate dopo un tot di check-in. La domanda da farsi in questo caso è: ma non è che mi fregano con i check-in? I Check-In devono essere fatti in loco per poter valere, il servizio usa il GPS del cellulare e si accorge se qualcuno bara. Ovviamente c’è il rischio che qualcuno passi davanti al vostro business e che faccia check-in senza entrare o senza comprare niente, ma è estremamente difficile che questo poi venga a chiedervi lo sconto o l’omaggio (comunque l’offerta viene decisa da voi, quindi non avrete perdite come con Groupon).
Letture varie
- Per scoprire di più su Foursquare, vi consiglio di dare un’occhiata al blog Osservatorio Foursquare Italia : sempre aggiornato.
- La Study Case di Farmacia Serra è una bella cosa da leggere: usare Foursquare per far del bene (e farsi conoscere)
- E fatevi pure un giro tra gli articoli targati “Groupon” del blog di Paolo Ratto
- Un altro articolo interessante è quello del blog MiniMarketing – “In 10 punti, quel che penso di Groupon (e del ristorante intelligente)”