Max Pezzali, gli 883 e la mia vita

Non sono una persona che ama fare file e stare in mezzo alla folla. Non sono una persona che perde la testa dietro alle celebrità, idoli fabbricati. Eppure oggi sono stata un’ora in fila, in mezzo ad una discreta folla, ho comprato un cd che non mi interessava avere (Spotify e mp3 forever) e tutto questo per Max Pezzali.
Sì, percepisco il vostro disgusto. Come se voi non fosse cresciuti a pane, nutella e 883, cari hipster.
Io sono sempre stata una fan degli 883 e di Pezzali. Non l’ho mai rinnegato, anzi l’ho sempre ammesso senza nessuna riserva.
Per essere sincera c’è stato un momento in cui ha fatto una canzone con i Dari e mi sono sentita offesa per mesi. (se non vi ricordate chi sono i Dari… ricordateli e soffrite con me).
In ogni caso, collaborazioni a parte, Max Pezzali e gli 883 sono stati una componente importante della mia vita. Non posso neanche immaginare la mia vita senza le canzoni degli 883.

20 anni di ricordi

Tutto è cominciato alle elementari.
“Come mai” e “Una canzone d’amore” erano le big hit del tempo e a ricreazione si cantava. Ricordo che avevo un registratore della fisher price (ce l’ho ancora per la verità). Ricordo che si ci registrava mentre si cantava e poi si ci ascoltava delle ore. Non ero una brava cantante, non lo sono tutt’ora, ma avevo una certa enfasi quando cantavo il finale di “Una canzone d’amore”, arrivavo a gridare.
“Come mai”, “Una canzone d’amore” e “Finalmente tu” mi ricordano pomeriggi sdraiati su un giardino insieme alle mie amiche. Mi ricordano momenti totalmente spensierati. Quelle canzone e quel registratore hanno unito una classe.

Poi sono passata alle medie. Le scuole medie sono un periodo strano. Fu a quel tempo che comprai la mia prima musicassetta: La dura legge del gol. Fu fantastico. La sentii per mesi. La portavo ovunque. La custodia è distrutta, la cassetta ce l’ho ancora (ho comprato anche il cd nel frattempo).
“Gli anni” fu riadattata per la fine della scuola media. Stessa storia, stesso posto, stesso banco…

Ad un certo punto mi ritrovo al liceo e una ragazza di 18 anni dice alla mia io quindicenne che un giorno smetterò di ascoltare gli 883. Posso garantirvi che non ho mai smesso.
Le canzoni degli 883 mi hanno accompagnato attraverso le mie prime due cotte (“La regina del celebrità”, che nel mio caso era diventato “Il re delle piscine di Casella” e “La lunga estate caldissima”), il mio primo bacio (“Cloro”, non era romantica ma era il tormentone del periodo), la mia prima storia (“Ti sento vivere” era la nostra canzone, ma anche “Essere in te”), il mio primo cuore infranto (“Nessun rimpianto”, “Ti porto sfiga”), le interminabili gite in bus (mega mix 883 e si canta tutti insieme), le amicizie che finiscono e quelle che si ritrovano (“Gli anni”, “La dura legge del gol” “O noi o quelli là” “Jolly blue” etc etc).

La colonna sonora della mia vita è dagli 883.

L’incontro

C’è stato un tempo in cui ero iscritta al forum di MaxPezzaliNetwork, era il forum semi-ufficiale, era collegato all’esperimento del Photoblog. Il forum stava per chiudere. Gli amministratori organizzarono un raduno a Roma. Pregai i miei genitori di lasciarmi andare, ma non ci fu storia. Quella sera, durante il raduno, Max Pezzali arrivò e chiacchierò con tutti. Io intanto rosicavo da casa.
Correva l’anno 2005.
E da allora che aspetto il momento di incontrare Max.
E oggi era a Genova.
Dovevo esserci.
E si ritorna al punto di partenza. Io in fila in mezzo ad una discreta folla che compro il cd Max 20 anche se non ne ho voglia (le canzoni originali sono le migliori e ho già tutti i cd e comunque uso l’mp3 che il cd del mio impianto hi-fi è rotto).

Mentre aspettavo, da sola per altro, che arrivasse il mio turno pensavo alle cose che volevo dire a Max.
Volevo dirgli grazie.
Grazie per essermi stato accanto in tutti questi anni.
Grazie perché anche io sono simile a lui: mi piacciono le moto, i tatuaggi, gli Stati Uniti, i manga e gli anime, internet, etc. Mi ha dimostrato che potevo essere quello che volevo, che andava bene essere me stessa.
Volevo dirgli di salutare Martina come lei mi aveva salutato in un podcast anni fa.
Volevo fargli vedere la maglietta di MaxPezzaliNetwork.com che mi era arrivata lo stesso, nonostante non fossi andata al raduno (farsi gli amici gli admin aiuta).

Sono arrivata davanti a lui e ho detto solo:”Ciao, sono Elisa”. Mi sono fatta autografare il libro “Stessa storia, stesso posto, stesso bar”. Gli ho fatto firmare il cd ad Anna, l’amica che ho incontrato sul forum di Max. L’ho abbracciato e ci siamo fatti una foto insieme. E non ho detto niente. Avevo così tante cose da dirgli. E tremavo. E non ho detto niente. Ma sono stata felice lo stesso. E non ho detto niente. Ma sono tornata con qualcosa sul viso, come un sorriso che non c’era ieri e oggi c’è.

P.S. Volevo anche dirgli che era colpa sua se sono una nostalgica. Mi faceva sentire nostalgia ancora prima che dovessi viverle le cose.

P.P.S. Ci siamo fatti la foto insieme e sono venuta MALISSIMO. Yeah.

P.P.S. Altre persone per cui farei code e comprerei CD che non mi servono: Matt Czuchry, Elisa, JK Rowling, Jonathan Coe, Nick Hornby e gran parte del cast di Harry Potter

maxpezza