Corsi di Web-Marketing? Sì, ma…

Settembre non è solo il mese dei telefilm, ma è anche il mese dei corsi di web-marketing. Ce ne sono diversi. Ci sono i corsi dedicati esclusivamente al SEO, quelli che preferiscono concentrarsi su Facebook e poi tutto il resto da linkeding, agli e-commerce passando da Twitter.
I corsi sono una manna per chi lavora nel settore, perché una delle prime cose che capisci, lavorando in questo mestiere, è che non si finisce mai di imparare, tutto è in continua evoluzione. E i corsi sono molto utili, perché non solo ti insegnano cose nuove, ma anche perché ti fanno mettere in gioco e puoi conoscere nuove persone con cui potrai confrontarti.

Detto questo però bisogna anche cercare di capire che non tutti i corsi sono uguali e che non tutti hanno lo stesso peso. Ce ne sono tantissimi e bisognerebbe saper distinguere quelli che valgono da quelli che invece si possono lasciare perdere. Io ho trovato un metodo per cercare di fare una selezione e oggi ho deciso di condividerlo con voi.

Il programma

Tutto comincia dal programma. Leggere il programma del corso è fondamentale per capire se è ciò che stiamo cercando. Se state appena cominciando in questo settore, praticamente ogni corso potrebbe andare bene, ma se siete già nel giro da qualche anno le cose si fanno più complicate.
Ci sono dei corsi che hanno degli ottimi programmi, ma che sono troppo basilari. Entrate nei dettagli. Chiedetevi cosa sapete fare. Chiedetevi cosa volete imparare.

Gli organizzatori/I Docenti

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I miei sensi di ragno dicono che c’è qualcosa che non va

Indipendentemente dal programma è sempre un bene controllare i docenti e gli organizzatori di un corso, perché anche un programma che può sembrarvi banale con un giusto relatore può trasformarsi in spunti di discussione e nuove prospettive. D’altra parte vale anche il contrario, un pessimo docente può rovinare anche il miglior programma che abbia letto. Per me controllare gli organizzatori e gli insegnanti di un corso è la cosa più importante che possiate fare.

Tanto per darvi un’idea… recentemente una mia amica mi ha segnalato un corso lampo di SEO di due giorni. Il corso costava 500 euro, che è una spesa di un certo livello. Il problema è che quando ho aperto il sito della web-agency che organizzava il corso mi sono ritrovata davanti persone che vendevano progetti SEO a costo per parole chiave ottimizzate, pratica ormai in disuso da anni.

Ma cosa dobbiamo controllare quando spulciamo nella vita di organizzatori e docenti?

Il mio primo consiglio è quello di ricercare i nomi degli insegnanti su Google e vedere cosa esce. I risultati ci possono dare una fotografia dettagliata di ciò a cui stiamo andando incontro.

Il Blog

Il blog è uno degli strumenti migliori sul web e chi ci lavora lo sa. Il blog è social, è SEO, è un ottimo strumento per promuoversi. Per cui è essenziale che il docente del corso di web-marketing abbia un blog (o partecipi attivamente ad un blog, quanto meno). Quando si fa una ricerca su un docente di web-marketing su Google, il blog dovrebbe essere il primo risultato.
Non solo è indispensabile che abbia un blog, ma è anche caldamente consigliato che lo sappia usare.
Il blog di un docente di web-marketing deve essere

  1. Aggiornato con frequenza
  2. Trattare, almeno in parte, l’argomento della materia di insegnamento

Storia di vita vera e vissuta: Google Alert mi ha segnalato un corso di web-marketing. Ho controllato il programma, poi ho dato un’occhiata su google all’insegnante. Aveva un blog: l’ultimo post del blog era quello che pubblicizzava il corso, il penultimo risaliva a novembre 2011. Anche in questo caso la voglia è volata giù dalla finestra.

I Social

L’importanza dei Social la conosciamo tutti. Specialmente se stiamo cercando un corso di web-marketing, per questo mi aspetto che chi insegna sappia utilizzarli al meglio, il che non vuol dire avere 18 milioni di miliardi di followeri, ma essere attivi e partecipi.

  • Di solito, quando ricerco su Google, mi aspetto di trovarmi davanti ad un profilo Twitter, ad un account LinkedIN e magari ad una pagina Facebook se sto facendo una ricerca sull’agenzia che ha organizzato l’evento.
  • In linea di massima credo che Twitter (o Google+ come alternativa) sia essenziale, perché è l’unico social aperto e posso vedere come viene usato senza dovermi loggare o aggiungere la persona in questione come amico/contatto.

P.S. Ricordate di diffidare dei guru e dagli evangelist