Sto scrivendo questo post di domenica. Tutto ciò che scriverò qui, lo dirò domani (lunedì) a voce all’incontro del Social Media Team diffuso Liguria. Sto scrivendo oggi per fare un piccolo ripasso e anche perché quello che dirò domani resti da qualche parte. Questo post, secondo i miei calcoli, andrà online lunedì sera (o al massimo martedì tardo pomeriggio): prima di pubblicare il post aggiungerò le mie impressioni del secondo incontro. I temi del meeting sono quelli indicati da Roberta Milano nel suo blog.
Punto Primo – L’esperienza di #LiguriaEvents
Al termine del primo incontro si era finito per creare un hashtag dedicato agli eventi della Liguria, questo è appunto #LiguriaEvents. In questo secondo incontro si chiede la valutazione dell’esperienza.
Non posso dire che #LiguriaEvents sia stato un disastro. No, secondo me è stato anche seguito, però non credo abbia sortito l’effetto che si voleva. Il vero problema è che mi sembra un po’ una cosa da “ce la siamo cantata e suonata da soli“. L’hashtag è stato usato quasi esclusivamente da chi in Liguria ci vive, ci lavora e già la conosce. Peggio ancora: l’hashtag è stato usato soprattutto da chi era presente allo scorso incontro. Inoltre l’utilizzo è andato scemando col passare del tempo. Per me questi non sono dati positivi.
In primo luogo perché ha dato prova di essere un hashtag limitativo che non si è sparso al di là del Turchino. Chi vive in Liguria sa già di vivere in una terra meravigliosa e probabilmente è già iscritto alla newsletter di Mentelocale che gli fa sapere due volte a settimana quali sono gli eventi di punta nella regione. E non neanche resistito al test del tempo, diventando sempre più di raro utilizzo.
Provate a mettere a confronto la ricerca di #LiguriaEvents con quella di #Sardolicesimo, l’hashtag creato da Insopportabile per promuovere la Sardegna e guardate la profonda differenza tra l’uno e l’altro. Mi rendo conto che sono due hashtag profondamente diversi (uno è per promuovere eventi, l’altro molto più generalista), ma i risultati ottenuti rimangono distanti.
Questa è la mia percezione. Questo è il motivo per cui a mio avviso l’hashtag non è stata un’esperienza disastrosa, ma neanche utile.
Punto Secondo – Noi parliamo di social con persone che ancora usano le clipart
La scorsa volta avevo fatto notare che, cercando un evento a Bogliasco, mi ero trovata nel sito, totalmente innavigabile del Comune, un documento allegato con le clipart. Non sono stata la sola a far notare discrepanze tra noi che parliamo di Hashtag e poi il problema di sbattere contro la realtà. Per me l’esperienza del SMTDLiguria è bella, ottima, ma prima ci sarebbe da sistemare a monte.
La mia domanda per il Social Media Team è questa: come facciamo a promuovere una realtà all’estero, se il sito del comune di Genova non ha una versione mobile? Se il sito di Bogliasco nel 2013 usa un documento word pieno di clipart per promuovere la Festa di Nostra Signora del Carmine, uno degli eventi più importanti del comune?
Vi sto facendo queste domande perché i primi tre punti che verranno affrontati nel secondo incontro sono i seguenti
- l’innovazione nella comunicazione turistica
- applicazioni mobile per destinazioni o singoli servizi
- idee e progetti per l’innovazione nel turismo.
E non si può parlare di innovazione e di mobile in Liguria, non con questo background secondo me.
Questo blog è responsive, posso parlare di innovazione turistica, dei progetti interessanti che arrivano dal Portogallo, di come Barcellona sia diventata in pochi anni una delle mete turistiche preferite dai giovani di tutto il mondo, posso parlare anche dalla Basilicata, che è la mia terra d’origine, e che sta facendo un gran lavoro con la promozione turistica, ma dietro a questi progetti non c’è un Social Media Team di volontari, non ci sono blogger volenterosi: ci sono le istituzioni.
Il mio lavoro come blogger e Social Media Addicted è limitato in questo campo. Non ho le risorse. Non posso improvvisarmi guida turistica per crocieriste americane che hanno un giorno e non sanno cosa visitare (mi è successo). La mia simpatica immagine del “cane nascosto” nel duomo di San Lorenzo che pubblico sul mio canale instagram e che va su Facebook/Twitter/Tumblr non può sostuire un sito istituzionale fatto coi controcazzi (non so se userò questa particolare parola nel mio intervento domani, ma insomma… avete capito).
Mi rendo perfettamente conto di essere polemica, ma non posso non notare che questo progetto ha delle fondamenta fragili. La mia immagine di San Lorenzo può essere un amo per il turista, ma senza il pescatore che tira la lenza da pesca, il turista-pesce scappa.
Punto Terzo – Idee per supportare le attività liguri
Non voglio sembrare cattiva, ma io non sopporto Grom. Avete presente la catena italiana di gelateria? Per me sono cari e sopravvalutati. Il motivo per cui cito Groom è perché io lavoro dietro a Piazza San Lorenzo e vedo spesso file di gente che fanno la coda davanti a Groom per un gelato e ogni volta che passo lì davanti mi chiedo:”Ma che problema avete?”.
A due passi da Grom c’è la gelateria di Piazza delle Erbe, che rimane leggermente defilata, ma che è facile da trovare. Vi posso assicurare che non ho mai mangiato un gelato buono come quello della gelateria di Piazza delle Erbe. I gusti sono sempre diversi (il che ammetto può essere un problema, perché il gusto “mousse al cioccolato” era una cosa che non potete capire se non avete provato e non sempre è disponibile), il proprietario è gentilissimo e ha avuto la cortesia di spiegarmi come è nato il gusto al basilico e come deve essere abbinato. Non è la sola gelateria di Genova che merita, sia chiaro. Ve ne potrei consigliare tante altre, a seconda della zona in cui vi trovate, perché sono un po’ un’esperta di gelati, ma è giusto per fare un esempio.
Quest’estate il Caffè degli Specchi ha chiuso per colpa della crisi. Nello stesso tempo venivo a conoscenza di un locale stile “british” chiamato Dolci Peccati che aveva aperto a Pontedecimo.
Mi sono chiesta in che modo poter aiutare le nuove realtà, come Dolci Peccati, a farsi conoscere, come continuare a supportare le realtà già consolidate come la gelateria di Piazza delle Erbe e fare in modo che non facciano la fine del Caffè degli specchi (che comunque nel frattempo ha riaperto)? E così mi sono ricordata di un video che avevo visto su ImprovEverywhere.
L’idea di ImprovEverywhere (da cui si possono prendere un sacco di spunti) è semplice: si tratta di un flashmob in sostanza. E io mi sono chiesta (e l’ho chiesto anche a MissFletcher) se non fosse un’idea da tenere in considerazione. In pratica
- Qualcuno trova un nuovo locale da provare (può essere un bar, un ristorante, ma anche una libreria, fruttivendolo o un negozio di abbigliamento)
- Si organizza un gruppo di persone che è disposto ad andare nel suddetto locale (con un tetto: non si ci può andare in centinaia)
- Tutti quelli che entrano nel locale, devono comprare qualcosa: non importa sia qualcosa di grande o piccolo. Basta che si spendano dei soldi
- ALL THE SOCIAL MEDIA: check-in su foursquare, tweet come se piovessero, foto su instagram, post su blog, facebook. Insomma, avete capito.
In questo modo si possono invogliare le persone a provare qualcosa di nuovo, a conoscere i locali della Liguria, senza dimenticare la periferia che spesso viene, ingiustamente, lasciata da parte come se fosse un problema e alla fine lo diventa, un problema, perché nessuno se ne occupa. Lo so per esperienza.
Sul gruppo di discussione avevo proposto un progetto stile “Humans of New York“. L’idea del flashmob si lega bene con l’idea “Humans of New York”: ci farebbe conoscere le persone dietro i locali.
Punto Quarto – Essere propositivi per evitare di non essere concreti
Come ho detto prima, ho proposto l’idea del flashmob sul gruppo, ma non ho raccolto consensi: qualche like, nessun commento. Non è che mi aspettassi tributi o altro, però mi aspettavo che il gruppo fosse più propositivo, invece alla fine mi sembra un “semplice” scambio link, che è utile, ma sostanzialmente manca di concretezza, perché, come dicevo prima sul discorso hashtag, ce la cantiamo e suoniamo tra di noi.
E alla fine per me il problema di questo progetto è proprio la fondamentale mancanza di concretezza. E’ il motivo per cui domani dovrò superare la mia timidezza e di parlare, perché per me la discussione è importante, il brainstorming è fondamentale, ma poi deve portare a qualcosa e fino ad oggi ho visto quasi nulla. Sono una persona di senso pratico e divento irrequieta nel lungo periodo. Non è che voglia mettermi a fare cose a caso, ma vorrei che parlassimo di idee oltre che a scambiarci belle cose che accadono in Liguria, perché per me questo non ha molto senso, perché allora invece di essere il SMTDLiguria, il gruppo dovrebbe chiamarsi “Gli eventi della Liguria”.
Considerazioni in pillole
- Possiamo evitare di avere grossi eventi in contemporanea? O almeno fare in modo che siano meglio accoppiati? La festa dello sport non va tanto d’accordo con la fiera del fumetto (a cui è stato tolto parecchio spazio lo scorso anno).
- Ogni volta che c’è una mostra, l’ordine è di non fotografare. Era impossibile anche fotografare le foto di Kubric. Non si potevano fotografare foto. Mi pare abbastanza assurdo. Politica che non posso condividere. Perché ho installato Instagram se non posso usarlo quando serve?
Lunedì 18 – Il Secondo Incontro
Sono le 18 e 56 e sono tornata a casa da meno di venti minuti. E’ stato un barcamp lungo e articolato che ha toccato vari temi. Ho avuto l’onore (forse onere) di essere la prima a parlare e ho brevemente detto quello che volevo, anche se non tutto: un po’ perché si era iniziato tardi e non volevo rubare troppo tempo e un po’ perché non è che sia bravissima a parlare davanti ad un pubblico (gente che era presente: ho provato ad immaginarvi tutti in mutande ma non mi ha aiutato).
In ogni caso la cosa di cui più mi premeva parlare era il Punto Terzo e ci sono più o meno riuscita. Il mio obiettivo oggi era dare/darmi qualcosa di concreto da fare, un qualcosa di semplice che potesse essere un modo per supportare il nostro territorio, le nostre realtà commerciali. Qualcosa insomma che potesse partire dal basso e potesse sopravvivere anche senza le istituzioni: organizzare un gruppo di persone social che provano un locale è una cosa relativamente facile.
Come al solito usiamo una bella lista puntata per capire di cosa si è parlato
- Paola Faravelli ha fatto giustamente notare la mancanza di un vero team, di una squadra, di un allenatore e di un presidente. Ha anche fatto notare che non c’è un obiettivo comune e non c’è una strategia. La mancanza della squadra è la cosa che sento di più. L’obiettivo me l’ero data da sola (promuovere la Liguria in qualsiasi modo). Dell’allenatore e del presidente posso fare a meno, ma ho bisogno di una lista di persone con cui parlare e coordinarmi.
- Si è parlato anche dell’aspetto economico. Cosa ci si aspetta da questo Social Media Team? Qual è la gratificazione? E’ giusto dare a questo team anche un contributo economico? Personalmente io mi occupo di turismo fino ad un certo punto, per me l’interesse sono i social media, quindi non so quanto potrebbe essere il mio contributo e quanto vale. Per il momento, nonostante la mancanza di concretezza, mi diverto.
- 4 milioni di Like ha un peso. Hanno più peso di Reddit di cui sono un user da un po’ di tempo e che non sempre porta a milioni di punti karma e di backlink. Questa è in risposta agli interventi del Dottor Luciano che non mi sono piaciuti e sì, in parte è perché ha criticato il mio progetto: non tanto per la critica (la mia era solo una bozza di idea), ma il come è stato fatto. Inoltre il progetto del reality dei matrimoni a Rapallo mi sembra un’idea difficile da realizzare e mi chiedo come possa avere successo. Tanto più che il sentiment dietro i reality spesso è negativo e senza un qualcosa di diverso dietro non funzionano. E inoltre credo che ci debba essere un po’ di snobbismo nel promuovere la nostra regione. Se devo promuovere la mia città e la mia regione voglio farlo bene.
- Bellissimo l’intervento di Lorenzo Carlini (albergatore) e la sua esperienza dell’essere diversamente ligure, di essere sorridente e gentile e di aver organizzato la 24 ore! Queste sono parole che sono belle da condividere e ci dimostra cosa si può fare con un po’ di organizzazione, idee e voglia di fare.
- Come annunciato dall’assessore Angelo Berlangieri il wifi di regione sarà presto una realtà! Questa è un’ottima notizia per il turismo, perché permetterà di essere più “condivisibili”.