Ci sono volte in cui c’è il bisogno di partire e fare qualcosa di diverso, parlare con persone nuove che pur conosci da una vita. Questo era il mio stato d’animo quando domenica sono partita per Lucca. Con me gli stessi che mi hanno accompagnato a Bologna.
Prima di tutto Pisa
Michele non aveva mai visto Pisa. Avevo un paio di appuntamenti a Lucca ma solo nel pomeriggio, quindi avevamo tempo di visitare un’altra città, considerando che Pisa, non me ne vogliano i pisani, è tutta concentrata su Piazza dei Miracoli e si visita in pochissimo.
Abbiamo lasciato l’auto e ci siamo incamminati verso Piazza dei Miracoli, facendo un giro assurdo. Le indicazioni ci sono, ma sono del tutto contorte. Pisa è molto, molto calda. E lo sapevate che non potete usare il bagno del MacDonald’s senza aver fatto almeno una consumazione? Sono riuscita a sgattaiolarci dentro comunque. Yai per l’intraprendenza.
Piazza dei Miracoli è sempre bellissima e affollata, anche durante la prima domenica estiva. E’ piacevole rivederla, riviverla dopo anni.
Ci mettiamo poco a girarla e a far foto ed è già ora di pranzo.
Ci sono diversi ristoranti e sono in molti ad offrire menù turistici. Siccome non offrono nulla di particolare né di caratteristico decidiamo di darci ai panini e io vado sul classico: sono in toscana e ordino il panino alla porchetta. Semplicemente meraviglioso!
Dopo aver preso qualche suovenir e i brigidini, ci mettiamo di nuovo in macchina. L’avevamo lasciata sotto il sole: l’impatto è terribile. E’ anche difficile tenere le mani sul volante: scotta.
Ma accendo il cd e parte l’inno della Sampdoria, quindi finestrini giù e via che si canta con allegria.
Incontri
Arriviamo a Lucca giusto in tempo alla Anna.
Anna ed io ci conosciamo da più di dieci anni, ma non ci siamo mai viste.
Frequentavamo entrambe il “Max Pezzali Network”, il forum semi-ufficiale di Max Pezzali, che all’epoca curava un photoblog e teneva un podcast per rispondere alle domande del forum (la ormai ex-moglie di Max, Martina, mi salutò in uno di questi podcast. Scusate se è poco).
Dopo dieci anni quindi e qualche occasione mancata era arrivato il momento di vedersi.
E così siamo rimaste un paio d’ore a parlare in un bar a caso di Lucca, parlando di musica, di Max e di un po’ di tutto. Poi ci siamo salutate. E solo dopo mi sono ricordata che avrei voluto una foto con la Annina, una foto per celebrare questo incontro ten years in the making! Ma sono dell’idea che se ti dimentichi di fotografare, vuole dire che ti stai divertendo troppo per ricordarti di dover fotografare e quindi… va bene così. Ci saranno altre occasioni. Magari Lucca Comics 2014?
Salutata la Anna, io e gli altri amici di Genova dopo la Torre degli Asinelli scaliamo un’altra torre, quella dell’Ore di Lucca (anche se in realtà era la Torre Guinigi il nostro obiettivo). Anche in questo caso il panorama ci mozza il fiato. Lucca è bellissima. Be’ non è esattamente una scoperta. Ci sono stata già quattro volte a Lucca, sempre per il Comics, che ormai è una tradizione, ma vedere Lucca così “vuota” mi fa uno strano effetto. Non ci sono abituata.
Scendiamo dalla Torre dell’Ore perché ho un altro appuntamento alle sei. Ci dirigiamo quindi verso Piazza San Michele.
Aspettiamo Beatrice seduti in Piazza San Michele e poi… OMG! Ma quella è Mamie Gummer!
Chi è Mamie Gummer? Mamie Gummer è un’attrice americana che ha preso parte a The Good Wife (il suo personaggio è adorabilmente cattivo) e la protagonista dello sfortunato Emily Owens M.D.! E’ anche la figlia di Meryl Streep, infatti le assomiglia un sacco.
Okay. E quando mi ricapita di vedere Mamie Gummer a me? La fermo. Le chiedo se è veramente lei. Risponde di sì. Le dico che sono una sua fan. Che l’ho adorata in The Good Wife e che anche mi è piaciuta anche nel telefilm della CW (Emily Owens appunto). Le chiedo se posso fare una foto con lei e mi risponde:”Of course”. Sembra sorpresa che qualcuno l’abbia riconosciuta, ma in senso buono. La ringrazio tanto e ci salutiamo.
Nel frattempo la tensione gioca brutti scherzi e tremo un bel po’. Cerco di riprendermi e in quel momento arriva Beatrice. Ci conosciamo da un po’ ma anche con lei non si ci era mai viste. Ci prendiamo un gelato, ci sediamo e parliamo. E’ davvero una bella sensazione scoprire quello che poi sapevi già: oltre ad essere una gran bella persona e una professionista da cui imparare, con Beatrice si va d’accordo. Abbiamo una visione similare di vita e lavoro. Pensavo di ripartire per le 19. Alla fine mi alzo dal tavolino della gelateria che sono le otto passate. Manco me ne sono accorta. Con Beatrice ci salutiamo e ci diamo sicuramente appuntamento nei giorni del Comics, perché tanto so già che ci sarò.
Dopo che ci siamo salutate, mi ricordo che ehi… volevo una foto insieme! Niente. L’unica foto che mi riporterò indietro è quella con Mamie Gummer. Sarà per la prossima.
Il viaggio di ritorno è tranquillo. Arrivo a casa che ormai sono le 10.30 e sono abbastanza distrutta, ma la foto con Mamie Gummer la voglio condividere subito: ho degli amici nerd a cui far venire l’invidia.