Essendo una freelancer di Web Marketing collaboro con diverse realtà in diverse parti di Italia, per cui lavoro per la maggior parte da casa. L’ispirazione per questo post arriva da un’interessante discussione su r/italy, a cui ho anche preso parte, ho però pensato che l’argomento è interessante e valeva la pena tornarci in maniera più approfondita. Dicevamo quindi… ah sì, lavorare da casa!
Lavorare da Casa – I pro
1. Gli orari
Lavorando da casa non hai degli orari rigidi come in ufficio. Per me è un vantaggio, ma mi rendo conto che potrebbe essere diverso per altri. Personalmente sono sempre stata una di quelle persone che rende di più la sera, per cui con l’orario gestibile posso tranquillamente dormire più a lungo la mattina e recuperare nel dopo-cena.
C’è anche da dire che gli orari gestibili sono una prerogativa soprattutto dei freelancer. Chi lavora da casa per un’azienda/agenzia/società potrebbe essere comunque obbligato a mantenere gli orari “di ufficio”.
2. Risparmio di soldi
Lavorando da casa non mi devo spostare, quindi risparmio i soldi della benzina, di posteggi e di mezzi pubblici. Questo è evidente, ma spesso non si ci rende conto che c’è anche un altro tipo di risparmio. Lavorando da casa, non ho motivo di andare al bar, di passare dalla macchinetta del caffè e non devo pensare alla pausa pranzo.
Tanto per darvi un’idea… io bevo tanto Estathè e al supermercato il brick di Estathè costa circa 50 centesimi, anche meno se prendi il pacco risparmio, al bar invece costa esattamente il doppio (ma in alcuni bar può arrivare a costare il triplo).
3. La mia postazione è MIA.
Ho creato la mia postazione lavorativa esattamente come la volevo.
L’anno scorso, quando ho iniziato la mia attività di freelancer, ho investito un po’ di risparmi per rendere la mia postazione e i miei gingilli tecnologici più funzionali possibili.
Passo la gran parte del mio tempo seduta davanti al computer, quindi ho alzato la mia scrivania di circa 10 centimetri: era davvero bassa e non era una buona cosa per la mia schiena.
Ho comprato un nuovo computer e ho aggiunto un nuovo schermo per aumentare la mia produttività (e anche perché è strafigo). Ho anche un PC portatile che di solito uso per le presentazioni ai clienti, ma che a volte mi serve per fare prove.
E poi ho decorato tutto con un poster di Leslie Knope, una lava-lamp, un pupazetto della Sampdoria e altre amenità varie: anche questo aiuta.
4. Confort
Tutto è creato sulle mie esigenze, non solo la mia postazione. L’estathè che mi fa risparmiare soldi è alla temperatura giusta per me. Il pomeriggio mi verso una Coca Cola Zero freddissima in un bicchiere pieno di ghiaccio. D’inverno invece ogni tanto mi alzo e mi faccio un thè caldo: quando lo verso nella tazza ha più o meno la temperatura della lava bollente. Un mio amico mi ha detto che questa mia passione per le bevande molto fredde o molto calde è una cosa molto giapponese.
E’ confort totale per me. E questo mi permette davvero di lavorare meglio
Lavorare da Casa – I contro
1. Sei da solo
Lavoro da casa e sono una freelancer, cioè significa che sono il capo di me stessa. Sono quella che progetta, prende le decisione ed esegue. E a volte tutto questo può essere difficile da gestire. Inoltre la mancanza di colleghi può essere un problema, quando hai da fare qualcosa di creativo: vi assicuro che fare brainstorming da soli è difficile. E non è una questione di lavoro e basta: senza avere qualcuno accanto ti senti vagamente isolato. Sì, la pausa bar costa, ma a volte ne hai bisogno.
2. Sì, sto lavorando!
Adesso va un po’ meglio, ma quando ho cominciato a lavorare da casa ho avuto qualche difficoltà a far capire che anche se sono a casa non significa che mi stia facendo cavoli miei. Il problema è che vivo ancora in famiglia in una casa unifamigliare e il concetto di “lavoro da casa” è stato particolarmente difficile da far capire a mia nonna.
Quando sto lavorando non posso pensare alla lavastoviglie da svuotare, ai panni da stendere e no, non posso andare a prendere le medicine in farmacia. Che mi sentivo anche un po’ stronza tra l’altro quando rifiutavo di fare qualcosa.
Ora comunque le cose vanno decisamente meglio, quindi c’è speranza!
Recentemente alla mia famiglia si è unita Aran. Aran è una cucciola di sei mesi e la maggior parte del tempo è brava, a parte quando decide che adesso è ora di giocare e inizia a mordermi ovunque. In ogni caso ho avuto colleghi peggiori in passato.
3. Non hai orari
Certo, puoi gestirti gli orari ma il rischio di non staccare mai è alto.
4. Si rischia di lasciarsi andare
In passato ho lavorato un po’ dove capitava, ma per la maggior parte ho avuto a che fare con uffici. L’atmosfera di casa è sicuramente diversa, più rilassata per certi versi: ci sono persone che conosco che mi hanno detto che quando sono a casa lavorano in pigiama. Personalmente non lo consiglio. Credo che sia importante non lasciarsi completamente andare. In fondo tra giacca e cravatta e pigiama ci sono un sacco di stati intermedi.
Nel prossimo episodio di “Lavorare da casa”, parlaremo degli strumenti più utili per il telelavoro! Non mancate