Di Algoritmi, blocco dello scrittore e frequenze di rimbalzo

La scorsa settimana ho avuto il blocco dello scrittore. Mi succede a volte. Avevo tante idee, ma non sono riuscita a metterle giù nel modo giusto. A volte mi capita. Dopo aver iniziato tre post diversi, ho rinunciato e ho deciso di fare qualcosa di più facile, il “post lista“: sono utili, piacciono e sono piuttosto semplici per me da scrivere. Mi dispiaceva però lasciare nel dimenticatoio i post iniziati della settimana scorsa, per cui ho deciso di fare un articolo di “ritagli”.

Gli Algoritmi della nostra vita

Per scrivere il post sulle origini della Social TV ho dovuto documentarmi e Youtube mi ha dato una grossa mano: dovete sapere che molti utenti volentorosi hanno caricato ore e ore di contenuti speciali di Xena, tra cui i commenti alla serie di registi, produttori e scrittori. Guardare video di Xena su Youtube ha portato due conseguenze. Prima di tutto: direi che un rewatch della serie è decisamente d’obbligo. In secondo luogo è soprattutto cambiato il tipo di contenuto propostomi da Youtube.

l'algoritmo di Recommended di Youtube
Vuoi Xena? ECCOTI XENA!

Nello stesso periodo in cui ho notato questo trend di Youtube, ho anche notato un altro paio di cose similari. Dopo aver ascoltato alcune canzoni latino-americane della mia infanzia una sera che ero parecchio nostalgica, Spotify ha iniziato a proporni, nel Mixtape settimanale personalizzato, canzoni in lingua spagnola. Non era mai successo prima. Amazon invece mi perseguita un po’ ovunque sul web, pregandomi di comprare il Gratì di Ariete. Che però non sa che ho già comprato.

Nulla di quello che mi sta succedendo mi sorprende particolarmente. Il fatto è che sul web gli algoritmi la fanno da padrone e, per quanto personalizzabili e per quanto possiamo interagirci, questi non riusciranno mai a capire la complessità di un essere umano.

  • Continuo a guardare i video di Xena perché sono in fase ossessione, per cui l’algoritmo di Youtube in questo caso “vince”, ma so già che arriverà un momento in cui avrò una nuova ossessione e quindi? Quindi Youtube è destinato a propormi video che ad un certo punto non mi interesseranno
  • Ho ascoltato un paio di canzoni latino-americane in un momento di nostalgia. E’ un qualcosa di inusuale per me che preferisco altri generi musicali. Spotify mi propone cose che non mi interessano, tutto sulla base di un momento
  • Come detto il gratì di Ariete è stato acquistato. Su Amazon non era disponibile quando mi serviva, quindi sono andata in negozio (pagando di più per altro). Ma Amazon non sa che questo prodotto non mi interessa più e continua a propormi le sue pubblicità.
  • Facebook ha deciso che a me degli aggiornamenti del mio amico Alessio non me ne frega niente, per cui sono anni che se voglio vedere cosa posta Alessio, devo andare sul profilo di Alessio. La motivazione mi sfugge sinceramente
  • E poi c’è Google e c’è il Panda

Queste sono solo riflessioni ovviamente. Non voglio dire che gli algoritmi siano il male, ma è giusto a mio avviso capire la loro funzione. Capire gli algoritmi che scandiscono la nostra vita digitale è importante perché ci permette di farci aiutare ma anche di essere critici dei contenuti che ci vengono proposti.

Non avere paura di cambiare strategia: la mia esperienza

Il secondo post che avevo iniziato a preparare riguardava me stessa. Recentemente, non so se avete notato, ma ho cambiato la strategia dietro ad Acrossnowhere. Sono sempre di più incentrata sul mondo digital. Quando ho aperto acrossnowhere.net e tutti i social non l’ho fatto con un obiettivo preciso, ma più che altro come grande esperimento: cercavo di capire come funzionava il web marketing lasciandomi libera dal parlare di tutto. Per ciò che sono diventata e per ciò che voglio che rappresenti Acrossnowhere adesso ho dovuto cambiare strategia. Ho investito in questo progetto, ho deciso di targhetizzarlo e sto lavorando in questo senso.
Non bisogna avere paura di cambiare strategia, perché una nuova strategia può essere esattamente ciò di cui si aveva bisogno e lo dico proprio grazie ad Acrossnowhere.

Cambiando strategia ho perso visite. Rispetto all’anno scorso ho perso circa 700 visite mensili e circa il 40% di utenti. Un disastro? Non esattamente, perché ho aumentato le visualizzazioni di pagina, ho più che duplicato il tempo medio sul sito e la frequenza di rimbalzo è passata dall’85% al 30%. Ho migliorato e sto migliorando il mio posizionamento per parole chiave che davvero contano, pur non spingendo particolarmente sulla SEO al momento.
Chi mi segue da un po’ conosce il mio stile di scrittura e quello non è cambiato. Ho cambiato strategia senza cambiare chi sono.

Mi manca il vecchio blog? Sì, mi manca il poter scrivere di tutto, ma su questo ci sto lavorando. Spero di potervi presentare presto il mio nuovo progetto