Per lavoro mi capita di gestire diverse pagine Facebook. Cosa che crea un discreto casino. Essere organizzati quindi è abbastanza fondamentale per evitare di perdere tempo e commettere errori.
La buona notizia è che non è difficile fare un buon lavoro.
Crea un piano editoriale
Il piano editoriale è la bibbia. E’ il piano editoriale che ci dice cosa devi postare e quando. Ne ho parlato approfonditamente sul blog di Coccodè. Comunque per farla breve: il piano editoriale è il programma del mese (o della settimana) dei tuoi account social. Il tuo piano editoriale ti deve dare informazioni giornaliere su cosa postare, in che modo e possibilmente darti un’idea dei risultati che stai ottenendo dai tuoi post.
Il piano editoriale va consulato giornalmente.
Programma i tuoi post in anticipo
Dopo aver preparato il piano editoriale è il momento di iniziare a programmare. Facebook da la possibilità di pianificare i tuoi post. In alternativa puoi usare Hootsuite o PostPickr, entrambi tools, che tra le varie cose, si occupano di Social Media Scheduling.
Programmare i post serve per risparmiare tempo, ma anche per evitare di commettere errori, perché c’è una parte di controllo che pubblicando “in diretta” manca.
Tieni del tempo per ispirarti
Questo è un consiglio per chi sta gestendo delle pagine Facebook per qualche passione. La domanda che ognuno di noi, prima di creare una pagina Facebook o prenderne una in gestione, è questa: cosa voglio diventare?
Tenere del tempo per controllare cosa fanno “gli altri”, quelli che vogliamo imitare, ci aiuta a capire cosa si può migliorare e cosa possiamo usare per creare il piano editoriale. Ci da sostanzialmente un’ispirazione.
Per chi gestisce pagine facebook per lavoro la cosa è invece leggermente diversa. Di solito si seguono le pagine dei concorrenti. Facebook da la possibilità di tenere sotto controllo fino a dieci pagine in modo da confrontare le nostre prestazioni con quelle dei nostri competitor.
Non dimenticare di interagire
Ovviamente bisogna rispondere ai commenti. Questo mi pare chiaro. Se non c’è interazione la pagina muore. Quando l’interazione manca, però puoi andarla a cercare. Tagga pagine, crea dibattiti, vai sul personale, investi in advertising.
Cambia prospettiva
Per finire l’ultimo consiglio è questo: una pagina Facebook non può essere statica. Non potete postare solo immagini, non potete postare solo link o solo video. E’ una cosa che vedo spesso. Facebook spinge le gif? Tutti a postare solo gif per un mese. Facebook promuove i video? Tutti che condividono solo video come se non ci fosse un domani. Siate originali, non siate una copia delle copie. Sperimentate, cercate di capire dove volete arrivate, osate.
Bonus 1 – Evitate di copiare
Ultimamente questa è una cosa che vedo spesso e mi fa imbestialire. I video di Youtube non sono qualcosa che si può prendere, scaricare e ficcare su Facebook con due bande nere sopra e sotto per farli diventare verticali. Questa pratica si chiama freebooting e indovina, indovinello? E’ illegale!
Le cose postate sul web, siano esse postate su Facebook su Youtube o sul sito aziendale, hanno un copyright a meno che diversamente indicato. E’ vero che al momento la pratica del freebooting, nonostante la sua illegalità, non ha conseguenze, ma le cose cambieranno.
In sostanza quindi evitate. Primo perché fate la figura dei poveracci (e baby George vi disprezza) e in secondo luogo perché in un futuro tanto lontano le cose verranno cambiate.
Bonus 2 – Il business Manager
Fino a qui ho scritto alcuni consigli piuttosto di base. Il passo in più per migliorare è passare dal “semplice Facebook” a Business Manager. Business Manager è il male. Lo odio tantissimo. E non posso farne a meno. In pratica business manager è Facebook per professionisti: permette di avere diversi account pubblicitari, di controllare le pagine come azienda e non come persona. In generale anche l’assistenza, col business manager, è più celere (ma non sempre).
Bonus 3 – Analitiche
Da cinque semplici consigli siamo passati ad otto. Io proprio non riesco a fare un post breve. Comunque lasciando perdere questi dettagli…
Una delle cose più importanti, da non dimenticarsi mai, è ricordarsi di clontrollare periodicamente gli insight di Facebook, cioè le analitiche. Solo controllando le analitiche sapremo se ciò che stiamo facendo ci sta portando risultati.
Ma ricordate di andare nel dettaglio: Facebook spesso di ci riempe di vanity metrics che non servono a niente. Per spiegarmi meglio: del numero dei like te ne deve fregare un po’ meno di niente. Ciò che è importante è l’interazione, la reach, il coinvolgimento dell’utente. Una pagina con dieci like può essere immensamente più attiva di una pagina con 1000 like.
Inoltre questa problematica delle vanity metrics è particolarmente evidente quando ci mettiamo a pensare ai video. Facebook quando parla di visualizzazione parla inizialmente di visualizzazioni di tre secondi, cioè quelle da autoplay. Andate in profondità. Non limitatevi al primo impatto. Guardate davvero gli insight. Guardateli tutti.